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Nuova organizzazione del sito Moreobooks

Nuovi contenuti e nuova veste grafica per il progetto Morebooks che si arricchiesce delle opere in formato digitale dello zoologo Luigi Picaglia e dell'anatomista Giuseppe Sperino.

Aggiornamento sezione "Rosa e la comunità scientifica"

La sezione "Rosa e la comunità scientifica" è stata arricchita con nuovi contenuti e riorganizzata per favorirne la fruizione.

Scienziate italiane tra Ottocento e Novecento nel carteggio di Daniele Rosa

Grazie alla collaborazione con Pikaia, il portale dell'evoluzione, sono disponibili i contenuti dei carteggi con Daniele Rosa delle scienziate italiane Eva Mameli Calvino, Rina Monti ed Eugenia Montanaro Gallitelli.

Daniele Rosa su University Heritage

Il progetto Le cause dell'evoluzione è presentato e illustrato in un articolo sulla rivista University Heritage, dedicata alla valorizzazione del patrimonio culturale presente nelle università e nei musei italiani.

Daniele Rosa sul sito Unimore

Il progetto "Le cause dell'evoluzione" è stato presentato sulla homepage dell'Università di Modena e Reggio Emilia

Il progetto dedicato a Daniele Rosa presentato su Pikaia

Il sito Pikaia, il portale dell'evoluzione, illustra in un articolo lo scopo del progetto "Le cause dell'evoluzione".

Il progetto Morebooks e la valorizzazione digitale del patrimonio museale di Ateneo

Nel corso dell'Ottocento i musei dell'Università di Modena e Reggio Emilia andarono progressivamente ad arricchire le proprie raccolte zoologiche e paleontologiche, cui si affiancarono importanti collezioni anatomiche (derivanti dal Teatro Anatomico) e botaniche, conservate nel locale Orto Botanico.

Oltre ai reperti, ogni collezione era affiancata da una ampia e ricca collezione di libri, tavole e documenti, che serviva ai ricercatori modenesi per confrontare i propri risultati con quelli pubblicati dalla comunità scientifica internazionale. Ad esempio, il Gabinetto di Zoologia (associato al Museo di Zoologia) disponeva nel 1882 di oltre 360 libri e 167 tavole, oltre che di un elevato numero di opuscoli frutto di scambi con i più importanti naturalisti dell'Ottocento. Nei dieci anni successivi la biblioteca acquisì altri volumi, tanto che nel 1893 Luigi Picaglia, curatore del museo zoologico modenese, scriveva che grazie alla biblioteca specialistica del Museo e al materiale disponibile nelle altre due biblioteche modenesi, “lo studioso di biologia animale in Modena, qualunque sia il campo che coltivi, trova ogni maniera di aiuto così bibliografico come tecnico per le sue ricerche”. 
 
A partire da inizio Novecento, le biblioteche del Museo di Zoologia e del Museo Anatomico vennero progressivamente assorbite dalle biblioteche dei nascenti dipartimenti universitari, di cui condivisero anche i numerosi cambiamenti di sede, l’ultimo dei quali portò i volumi (inclusa la miscellanea data dagli articoli scientifici non rilegati) in parte nella sede di Modena dell'attuale Dipartimento di Scienze della Vita e in parte presso la Biblioteca Scientifica Interdipartimentale. Le collezioni museali rimasero, invece, nelle sedi storiche, con l'eccezione della collezione paleontologica che venne posta in un magazzino nell'edifico dell'attuale Rettorato, in cui ancora oggi è presente. 
 
Il progetto MoreBooks mira a ricostruire, seppure in modo digitale, le collezioni museali oggi disperse in più sedi e dall'altro a ricongiungere, seppure per ora in modo solamente digitale, i preparati museali con i libri, i documenti d'archivio e gli articoli scientifici che per molti decenni sono stati parte delle biblioteche museali e che di quei preparati raccontano l’origine. Il progetto mira infatti a ricordare che ogni campione presente in un museo naturalistico presenta una sorta di stratigrafia, una sovrapposizione di significati che possono essere di volta in volta narrati, valorizzati e tramandati. Molto spesso viene percepito come danno solamente la distruzione fisica del campione, ma la perdita della storia dei campioni li rende muti, ovvero incapaci di comunicare la storia che portano con sé. Per dare, quindi, pienamente valore alle collezioni, non dobbiamo dimenticare l’importanza degli archivi che documentano la storia di quei pezzi, così come quella della loro acquisizione, nonché dell’importanza che essi hanno rivestito nella storia delle scienze naturali e per gli studiosi.
 
Riunire collezioni, reperti, libri e archivi non ha però una sola finalità storica, ma è interessante anche per evidenziare i legami tra tali materiali e le reti di studiosi che operarono non solo nell'Ateneo modenese tra la metà dell'Ottocento e la prima guerra mondiale nel costruire una visione diversa del mondo naturale, di cui l'uomo era parte, divenendo esso stesso oggetto di studio e ricerche. La lettura dei libri e degli articoli collegati alle collezioni è inoltre anche l’occasione per raccontare al grande pubblico, aldilà dei contenuti scientifici, l’idea stessa di scienza e la percezione che della scienza si aveva nell'Ottocento. Traspare, infatti, dai testi e dalle lettere digitalizzate una fiducia nella scienza come strumento ineluttabile di progresso che avrebbe cambiato il nostro modo di vedere il mondo. Il progetto è stato infine una importante occasione per la digitalizzazione di importanti collezioni naturalistiche storiche di Giovanni Canestrini, Luigi Picaglia e Daniele Rosa, i cui inventari sono oggi disponibili online così che i campioni presenti possano essere studiati da ricercatori di altri Atenei e isituzioni, anche in funzione del fatto che essi includono numerosi olotipi di specie ancora oggi oggetto di studio.

In un futuro assai prossimo è previsto il trasferimento di parte delle collezioni di zoologia e paleontologia nella nuova sede museale presso l’Ex Ospedale S. Agostino di Modena, per cui si sta ponendo in questi mesi la necessità di riesaminare l’intero patrimonio museale dell'Ateneo modenese al fine di organizzarne la sistemazione nella nuova sede. In parallelo, il nuovo polo museale sarà anche l'occasione per dare nuova vita alle collezioni anatomiche e al teatro anatomico con la progettazione di nuovi percorsi espositivi e didattici. La rivisitazione del patrimonio museale può essere una occasione per riportare alla luce quei documenti storici che da tempo sono sepolti in archivi e depositi dell’Ateneo modenese e che ci permettono sia di chiarire l’origine dei campioni presenti, sia di ricostruire le ragioni alla base della nascita delle varie collezioni storiche oggi conservate.

Il progetto MoreBooks, frutto della collaborazione tra l'Università di Modena e Reggio Emilia e l'Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena e coordinato dal Prof. Mauro Mandrioli (Università di Modena e Reggio Emilia), è stato realizzato nell'ambito dei progetti di Terza Missione del Dipartimento di Scienze della Vita ed è stato condotto grazie a finanziamenti dall’Ateneo per il sostegno a progetti di public engagement. La riorganizzazione delle collezioni e la loro digitalizzazione è invece parte delle attività svolte nell'ambito dello Spoke3 del National Biodiversity Future Center , il neonato centro nazionale per la biodiversità finanziato dal Decreto Direttoriale n.1034 del 17.06.2022 a valere sulle risorse del PNRR MUR – M4C2 – Investimento 1.4 - Centri Nazionali.

 

Per contatti, informazioni o suggerimenti di materiali per arricchire il progetto:

Prof. Mauro Mandrioli  (Dipartimento di Scienze della Vita, UNIMORE)

Dott.ssa Micaela Giglio  (Biblioteca, Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena)